Københavnerkager (it)

Copenhagen tour 18 July 2011

 
 
“Langt ude i Havet er Vandet saa blaat, som Bladene paa den deiligste Kornblomst og saa klart, som den reneste Glas, men det er meget dybt, dybere end noget Ankertoug naaer, mange Kirketaarne maatte stilles ovenpaa hinanden, for at række fra Bunden op over Vandet. Dernede boe Havfolkene.”
“Far out in the ocean, where the water is as blue as the prettiest cornflower, and as clear as crystal, it is very, very deep; so deep, indeed, that no cable could fathom it: many church steeples, piled one upon another, would not reach from the ground beneath to the surface of the water above. There dwell the Sea King and his subjects.”
“In mezzo al mare l’acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparente come il cristallo più puro; ma è molto profonda, così profonda che un’anfora non potrebbe raggiungere il fondo; bisognerebbe mettere molti campanili, uno sull’altro, per arrivare dal fondo fino alla superficie. Laggiù abitano le genti del mare.”
ur den lille Havfrue – H.C. Andersen 1837
 
Così inizia la favola della Sirenetta, una delle 156 racconti e storie che scrisse questo grande scrittore. Per gli danesi è una sorta di concentrato di Shakespear, Goethe e Dickens. Anche se questa definizione potrebbe sembrare a qualcuno decisamente esagerata, va detto che per i suoi connazionali fu molto più di una scrittore di favole.
Oltre ad aver rivoluzionato la letteratura per l’infanzia, Anderesen scrisse romanzi, brani teatrali e diverse affascinanti libri di viaggio.
Si dice che le favole di Anderesen abbiano influenzato Charles Dickens, Oscar Wilde e un gran numero di scrittori moderni.
Basti pensare che la Sirenetta, I vestiti del nuovo imperatore ed il brutto Anatroccolo
sono state tradotte in in più di 170 lingue e da tempo sono entrate a far parte dell’immaginario colletivo della nostra cultura.
 
Andersen nacque ad Odense nel 1805 nella famiglia di un calzolaio e di una lavandaia.
Nelle sue autobiografie egli mitizza la propria infanzia, descrivendola come povera ma idilliaca. Il padre morì quando Hans Christian aveva appena 11 anni e 3 ani più tardi il futuro scrittore – allora  quattordicenne e del tutto privo di istruzione – partì alla volta di Copenhagen, con una missione tipica di una favola: fare fortuna nella grande città .
Dopo essersi cimentato senza successo in diversi mestieri, Hans Christian riuscì a sfondare con i suoi scritti, in un primo piano poesie e piéce teatrali, quindi il primo volume di favole.
Nonostante il grande successo e le conseguente ricchezza, Hans Christian ebbe una vita molto travagliata. In particolare era nevrotico, fortemente ipocondrico, caratteristiche che per certi versi lo spinse a viaggiare continuamente per tutta la sua vita. 
Lo scrittore morì di cancro al fegato nel 1875 ed è sepolto nell’Assistens Kirkegård di Copenhagen.
 
 
 
 

da Lonley Planet – Danimarca

Copenhagen tour 18 July 2011

Quando ero piccola ci fermavamo sempre “salutare” la Sirenetta,quando si passava da Copenhagen, mi sembrava così grande, così triste, così sola.
Ci sono rimasta quasi male quando un giorno, io ero più grande di lei e mi sono resa conto che è una statua così piccola.
Comunque è rimasto l’impressione che fosse sola e triste.
Quest’estate porto le mie amiche a Copenhagen, la figlia di Simoo, Marghe ha chiesto solo una cosa…di vedere la Sirenetta.
🙂

Altri scrittori danesi che amo molto è Peter Høeg e Jostein Gaarder, tra i due “Il senso di Smilla per la neve”, batte tutti.
L’ho letto in 3 lingue ed posso dire che emoziona ugualmente in tutte 3 le lingue.

Quando si partiva con il färjan (il traghetto) era d’obbligo di mangiare i Smørrebrød con leverpostej e cetriolini sotto’aceto.
e poi un bel caffè luuuuuuungo (allora non lo bevevo) o un tè alla frutta insieme a questi biscotti.
Un must in ogni viaggio
:-DD

Københavnerkager
Københavnerkager

Vi serve:
(tra parentesi le mie modifiche)

250 gr di burro morbido (130ml di olio di mais spremuto a freddo)
600 gr di farina setacciata (farina 0)
1 uovo (ho spennellato con latte di mandorle)
Mezza tazza di zucchero (60ml di malto di riso)
1 tazza e mezzo di mandorle sbucciate
Un po’ d’acqua
Ciliegie caramellate*

Mettete il burro (sciolto) e lo zucchero in una ciotola e mescolate con forza. Aggiungete un cucchiaio di acqua e la farina, a poco a poco, mescolando bene.
(Mescolare l’olio con il malto e poi aggiungere la farina poco a poco.
Se l’impasto risulta troppo secco aggiungere qualche cucchiaio di latte di mandorle.)

Una volta ottenuto un impasto omogeneo e compatto, lavoratelo su un piano e fatene un rotolo. Tagliate il rotolo a fette sottili e date la forma ai biscotti con le formine scelte. Spalmate la superficie dei biscotti con l’uovo, precedentemente sbattuto, e ricopriteli di mandorle tritate. Aggiungete ora su ogni biscotto mezza ciliegia caramellata (rossa o verde a vostra scelta).
(Mettete l’impasto riposare in frigo un’oretta (anche se usate il burro), poi tagliate a fette sottili. Spennellate la superficie con il latte di mandorle e poi ricoprite con le mandorle tritate)

Infornate per 10-15 minuti in un forno preriscaldato a 200° C.
(per i miei ci sono voluti 25min in forno)

Københavnerkager

Brigida_ate:
Ho messo ciliegie su quei 7 biscotti che vedete nella foto, il resto sono senza. Le ciliegie, o amarene nel mio caso ci sono risultati troppo dolci per i nostri gusti. (sofi & me)
🙂

questa ricetta va a  Leonilde ed il suo blog Le affinità elettive

Abbecedario Culinario della Comunità Europea

Le regole, le nazioni, i blog ospitanti li trovate su in alto nella home, sottoAbbecedario Culinario Europeo.

Invece la raccolta delle ricette arrivate le trovate come sempre sul blog dellaTrattoria Muvara – Abcincucina.

Københavnerkager

4 thoughts on “Københavnerkager (it)

  1. cucinaincontroluce

    Anche a me mise tristezza quella statuina tanto osannata, idolatrata, idealizzata e in realtà piccola, solitaria e anche un po’ sciupata dalle intemperie… ma quanto amo Andersen!!! Lo adoro da sempre!!!
    I dolcetti sono strepitosi e le tue foto bellissime, mi hanno trasmesso davvero un gran senso di calore….
    Un bacio, Tatiana

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    1. brii Post author

      Sciupata, sciupatissima! le hanno tagliato la testa 2 volte, tagliato un braccio, sradicata dal posto dove era messa e mille volte imbrattata con la vernice.
      Poverina, e lei sempre lì in silenzio.
      Anch’io amo Andersen da sempre, ho tantissimi ricordi legati a lui di quando ero piccola.
      Buonissima giornata Tatiana e grazie
      baciusss

      Reply
  2. Lo

    con le tue modifiche va bene anche per me questa cosa impronunciabile. Non ho mai visto la sirenetta…ma ho visto tante volte la sua foto …tra le piccole foto fatte dai miei genitori nel loro temerario viaggio di nozze verso Capo Nord di 50 anni fa

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  3. lucia

    Sono proprio invitanti questi dolcetti! Io purtroppo non sono mai stata in Danimarca…mi piacerebbe molto!
    A presto

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