La mia migliore amica da ragazzina si chiamava Anne ed è danese.
Da piccola ho cambiato non so quante case, i miei sono eterni indecisi.
Dal appartamento al 2 piano, al 7, con 2 stanze, 3 stanze,con la cucina verso il nord, ma forse è meglio verso l’ovest… da questo a quel quartiere…era un continuo inscatolare e spacchettare.
Adesso che sono 28 anni che vivo nello stesso posto mi sembra ancora incredibile! 🙂
Avevo cambiato l’ennesimo appartamento, cambiato l’ennesima scuola (a Malmö
all+epoca praticamente ogni quartiere aveva le sue scuole elementari/medie)
e qui a Rosengårdsskolan, Anne si siede vicino a me e mi dice “Hej, jag heter Anne, vad heter du?” (ciao mi chiamo Anne, tu come ti chiami?)
Avevamo 9 anni.
Qui con i primi pantaloni cucite da noi…ovviamente uguali!
🙂
Qui a casa di Karin prima di far serata
La prima vacanza da “grandi” l’abbiamo fatto insieme (con Kate e Karin) andando
a LLoret de Mar a 17 anni (lei ne aveva 16 perché fa gli anni il 18 novembre).
Ci siamo divertite un sacco (anche se quelle foto non le trovo)
Dopo le medie abbiamo scelto scuole diverse ma siamo sempre rimaste in contatto.
qui nel 79 a fine scuola
La famiglia di Anne era grande e rumorosa. La invidiavo tantissimo i suoi 3 fratelli; Henning, Ulla-Britt e Björn.
La mamma di Anne, era Tagesmutter e teneva sempre un sacco di bambini sia di giorno che di notte.
La sua casa era il dritto contrario della mia, silenziosa e superordinata…da loro sempre musica a tutto ballin, bambini che urlavano e si rincorrevano e la casa un campo di battaglia.
🙂
Da lei ci stavo sempre moooolto volontieri.
E spesso e volentierissimo ci facevamo mackor med leverpastej (fette di pane con patè di fegato)
Non riesco pensare a niente di più danese che il leverpastej, come lo chiamano loro Leverpostej.
Questo piatto è completamente fuori da quello che mi è consentito.
Non l’ho potuto assaggiare, ma Flo e Niki mi assicurano che è venuto buonissimo.
Come abitudine non ho aggiunto sale, la pancetta è già salata di per se, secondo me.
Leverpostej
la ricetta viene dal libro i Patè di Jole Giordano Libenzi.
ed.A.Vallardi
Ho fatto 1/2 dose
800gr di fegato di maiale (bovino)
400gr di pancetta
50gr di burro (non messo)
4dl di panna da cucina (messo panna acida 4 cucchiai)
1 cipolla
1 cucchiaio di pasta d’acciughe
2 uova
2 cucchiai di farina bianca (di riso)
chiodi di garofano in polvere
fettine sottili di lardo per foderare la terrina (non le ho usate)
pepe
sale (non messo)
Tritare grossolanamente la pancetta e farla rosolare in un filo di olio extravergine d’oliva con la cipolla affettata.
Versare continuando mescolare la farina e la panna.
Cuocere per qualche minuto e togliere dal fuoco.
Pulire e passare al tritatutto (Bimby 30sec Turbo) il fegato e metterla insieme al resto degli ingredienti nella casseruola insieme alla pasta d’acciughe, il sale, il pepe ed una leggera spolveratina di chiodi di garofano.
Mescolare con cura, versare il composto in due piccole terrine con coperchio.
Chiudere i coperchi e cuocere a bagnomaria in forno 200° per 90min.
Lasciare raffreddare e va servita il giorno dopo fredda spalmata su pane.
Le regole, le nazioni, i blog ospitanti li trovate su in alto nella home, sottoAbbecedario Culinario Europeo.
Invece la raccolta delle ricette arrivate le trovate come sempre sul blog dellaTrattoria Muvara – Abcincucina.
Che belle foto e che bel piatto Brii! Ora che scoperto che sei danese, ho un pò di timore per la mia ricetta dell’Abbecedario…sarà veramente danese?
Baci
Oh Lucia, sono svedese quindi vai tranquilla!
🙂
A parte gli scherzi, se Anne vedesse questo patè la farei innorridire
sono uscita completamente dalla ricetta, ma non importa…l’abbecedario è un gioco e noi giochiamo e ci divertiamo.
Aspetta vedere i biscotti tipici che posterò…sembrano di un altro pianeta!
:-DD
Aspetto la tua ricetta Lucia!
Grazie della visita
baciussss
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