Una delle cose bellissime di Natale è che si ferma tutto.
I giorni sono tutti uguali, tranquilli, silenziosi.
Non ci sono scadenze, non ci sono programmi, non ci sono obblighi.
Noi siamo in pochi, festeggiamo la Vigilia, il 24. Chi può viene, chi non può passa più tardi.
Il giorno dopo, il 25, di solito andiamo fare 2 passi.
E’ impagabile avere ogni sentiero, strada, paese tutto per noi.
Non c’è (quasi) anima viva in giro.
Quest’anno non siamo riusciti fare molto, la nebbia ci ha tenuti giù dal Baldo e la pioggia ci ha fatti scappare anche da i sentieri e paesi più sotto.
Era tutto grigio grigissimo.
Avrei voluto farli vedere la mostra di presepi a Campo
(da vedere assolutamente!)
Ho anche trovato un percorso nuovo per arrivarci a Campo, partendo da Magugnano.
Siamo solo riusciti vedere il presepe a Cassone, prima che la pioggia s’intensificasse
e ci ha fatto tornare a casa di corsa.
Il tè ed il Nadalin che avevo nello zaino l’abbiamo bevuto e mangiato a casa.
Questo è il quarto Natale senza Iris.
Il dolore è ancora fortissimo e naturalmente ci vengono in mente tutti i Natali festeggiati insieme.
Io non faccio più il tacchino ripieno. Non riesco.
Troppi ricordi.
Allora mi butto in avventure nuove. Provo qualcosa che non ho mai fatto prima.
Poco tempo fa ho mangiato uno spezzatino di cinghiale strepitoso.
L’avevano fatto Massimo e Francesca su da loro alle Corone a Cavalo.
Beh, dovevo provare.
Mi sarebbe piaciuto fare un pezzo di cinghiale a km 0, come quello di Massimo
(cacciato e ucciso sull’uscio di casa)
Il cinghiale sta diventando un grosso problema anche in Valpolicella, come sui Colli Berici e Colli Euganei.
Il cinghiale non ha più predatori naturali e fa 2 cucciolate all’anno con 10-12 cuccioli alla volta.
Dove passano distruggono. In Valpolicella, durante la vendemmia recintano i campi di vigne con fili con la corrente elettrica
per tenerli fuori.
Ma io ho trovato un pezzo più “addomesticato”-
L’ho ordinato al super del cuore. 3 kg di polpa di cinghiale.
Poi con Mario ho parlato per come fare la marinatura.
Siamo tutti due d’accordo che ci vuole delle spezie profumate per dare un tocco in più.
Simoo mi ha regalato una bottiglia di un Amarone speciale.
Spezzatino di Cinghiale
vi serve:
2 kg di polpa di cinghiale
un’ottimo vino per la marinatura
cipolla
olio di oliva extravergine
cannella (in stecca è meglio, più facile da dosare)
chiodi di garofano
cardamomo
anice stellata
bacche di pepe
bacche di ginepro
macis
pimento
coccio (ho usato il coccio di Nuccio)
pazienza
Tagliare la polpa di cinghiale a cubetti.
Pestare leggermente il cardamomo,il macis,il pimento, il ginepro ed il pepe.
Mescolare le spezie con la carne (con le mani)
Versare sopra il vino fino a coprire il tutto.
Mettere un coperchio e lasciare marinare per almeno 2 giorni al fresco.
Scolate il cinghiale dalla marinatura.
In un coccio fate appassire la cipolla (tanta) in un filo d’olio.
Aggiungere la carne e far rosolare.
Versare un po’ della marinatura e cuocere a fuoco lentissimo per 5 ore.
Spegnere e far raffreddare.
Il giorno dopo rimettere sul fuoco e cuocere per altri 8 ore a fuoco dolcissimo.
Spegnere e lasciare raffreddare.
Il terzo giorno rimettere il coccio sul fuoco la mattina e lasciarlo andare con calma, molta calma fino alla sera.
Ogni tanto aggiungere la marinatura quando serve.
Servire con della polenta morbida.
Oppure come ho fatto il ieri, ho aggiunto delle patate a tocchi e ho cotto tutto insieme.
Brigida_ate:
In tutte due i modi viene squisito.
Una grande soddisfazione davvero. 🙂
Più tempo cuoce più saporito e morbido viene.
Ma almeno 3 giorni di cottura ci vogliono.
Questa ricetta va a Nuccio per la sua raccolta
Un Coccio al mese per 12 mesi
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