Greetings from Antarctica (it)

antartica

” Cinque mani, irruvidite dal gran freddo, afferrarono l’asta della bandiera e la piantarono nella neve, come la prima e l’unica che abbia mai sventolato al Polo Sud geografico.”
Erano le 15 del 14 Dicembre 1911 e le parole sono di Roald Amundsen, primo uomo aver raggiunto il Polo Sud.
L’inglese Robert Falcon Scott ci giunse un mese più tardi, 16 Gennaio 1912 Purtroppo Scott, Oats, Wilson, Evans e Bowers morirono tutti durante il tragitto di ritorno. Scott morì per ultimo, il 29 Marzo 1912.

Siamo nel continente più sud del globo, nella terra più fredda e isolata del mondo. Un continente che non ne sapevo niente prima di sceglierlo tra tutti paesi del nostro Abbecedario Culinario Mondiale.
Io me ne sono completamente innamorata, se avessi avuto la possibilità ci andavo anche! Ma costa un sacchissimo e adesso nella stagione invernale, niente collegamenti.
Leggendo il libro L’esplorazione dell’Antartide di Silvio Zavatti (ed. Mursia 1974) e la guida di Lonely Planet “Antarctica”, mi sono resa conto che di Antarctica non so proprio niente..a parte che ci vivono i Pinguini Imperiali, Reali, Adelia, Papua, Crestati e Artico ed un sacco di balene diverse (se mi sente Sofi che li chiamo balene e non cetacei…:D), che è coperto di ghiaccio e neve forever e che c’è un freddo polare.

Invece mi sono resa conto che è un’angolo della terra che è si desolato, isolato, freddo ma che ha attirato uomini praticamente da sempre, che sotto nasconde una storia geologica affascinante, che si studia ogni cosa probabile e improbabile. E, forse la cosa che mi ha colpito di più (dopo la immensa bellezza di questo luogo naturalmente) che è l’unico posto nel Mondo dove vivono popoli e nazioni diverse in totale armonia. Al momento ci sono 28 paesi diversi (80 basi) che hanno una base in Antarctica o sulle isole subantartiche. Ma in totale per ora sono 50 paesi che hanno firmato il “Antartica Treaty” – “Il Trattato Antartico”.

Antartide

Prima del 1958 begavano in 7 per il dominio su una o più parti di Antarctica. Addirittura 4 begavano per le stesse terre/isole/ghiacci e neve!
Gli USA e gli Ex USSR non ha mai riconosciuto nessuno ed appunto nel 1958 durante l’Anno Geofisico Internazionale” si sono resi conto che erano ridicoli e hanno di comune accordo fondato lo SCAR.
I primi furono: Argentina, Australia, Chile, Francia, Nuova Zelanda, Norvegia, UK (questi quelli che begavano all’inizio), poi si sono subito aggiunti:
Belgio, Giappone, exUSSR, Sud Africa e USA. Negli anni a seguire si sono aggiunti altri. Tutti possono partecipare alle riunioni ma solo quelli con le basi possono decidere.
In Antarctica lavorano fianco a fianco, si dividono le scoperte, si aiutano e si sopportano. Cosa che difficilmente vediamo in altre parti del mondo.
Nella foto sotto, le rivendicazioni.

Antartide

Antarctica
13.828  kmq comprese le isole subantartiche (quasi 2 volte l’Australia)
L’Antarctica dista ca 1.000km dall’America del Sud, ca 3.800 km da Sud Africa e ca 2.500km dall’Australia e la Nuova Zelanda
E’ quasi circolare, interrotta dalla Penisola Antarctica che si stende verso la Terra del Fuoco ed è delimitata dallo Stretto di Drake, e da due ampie insenature che formano i Mare di Ross e Mare di Weddell. Fra questi due mari corre un asse di soli 1600km che segna la divisino di Antarctica nelle due parti occidentale e orientale.
E’ circondato da tutti gli Oceani..Atlantico, Pacifico, Indiano.
Intorno ha un “cerchio” chiamato Circolo Polare Antartico, dove le acque vengono divise in due regioni idrologiche e separa le due aree di associazioni biologiche marine e clima differente.
Questo “cerchio” si trova più o meno (è una fascia mobile) tra il 48° S ed il 61° S ed è largo tra i 35 e 55km.
Il Polo Sud Geografico si trova a 90°.
A sud di questa linea si trovano le isole:
Shetland Australi, Orcadi Australi, Sandwich Australi, Georgia Australi
Che sono tra Antarctica e Terra del Fuoco per capirci.
Bouvet, Heard e McDonald verso Africa per capirci.
A nord di questa linea si trovano le isole
Falkland (verso Argentina), Prince Edward, Crozet e Macquaire (verso Africa)
Il gruppo delle Kergulèn appena sopra la linea in mezzo al nulla (o quasi)
Naturalmente i nomi sono dati da i vari esploratori che hanno girato in lungo ed in largo in queste acque.
Non pensate che sia stato facile capirci..ognuno che passava dava il suo nome, o della sua nave, o della moglie, re, regina, imperatore…. etc
Solo per citarne uno…La penisola Antartica, viene chiamata Terra di Graham dagli Inglesi e Penisola Palmer dagli americani!
All’inizio erano tutti nome senza significato, ma ora ogni nome ha dietro una sua storia spesso tragica ma sempre interessante, avventurosa e emozionante.
Terre Adélie, Queen Maude Mountains, Drake passage, Shackleton Ice shelf, Dumont D’Urville, Mt Terror, Mt Erebus…

Il primo avventurarsi in giù verso il “mitico” Terra Australe è stato Magellano nel 1520, che trovò nel sud della Patagonia un imbocco di un canale, che percorse nelle sue anguste tortuosità e sboccò in un’altro oceano che fu chiamato Pacifico (per l’ingannevole apparenza tranquilla). Non era però un oceano nuovo..l’avevano già avvistato i conquistadores spagnoli dalle alture dell’America Centrale, che l’avevano chiamato Mare del Sud.
Comunque sia, Magellano vide verso sud una terra, aspra di forme e biancheggiante di neve su per i monti, che poteva corrispondere alla mitologica “Terra Australis”

Abitanti (che si chiamano “Polies”) nei ca 80 basi scientifiche
in Estate ca 4000 senza contare i turisti
in Inverno scende a ca 1000 persone.
La base più grande è quella degli USA
McMurdo
La nostra Juan Carlos 1 insieme a Gabriel de Castilla sono solo estive.
L’estate va dal Dicembre a Gennaio con fino 20 ore di luce al giorno
L’inverno va dal Aprile a Ottobre dove di fatto c’è buio buissimo tutto il tempo.
Ci sono 7 settimane di alba (il sole sale definitivamente intorno il 22 settembre) e altre 7 settimane di tramonto (il sole scende definitivamente intorno il 22 marzo). Durante i mesi più bui si può osservare l’aurora australis.
La luna sale ogni quindici giorni in inverno (in estate non si nota a causa della forte luce)
Le temperature vanno dai -40°c ai -70°C in inverno e dai -15°C ai -35°C nei mesi estivi nell’interno di Antarctica e lungo la costa dai -15°c ai -32°C in inverno e da 5°C ai -5°C in estate.
Si festeggia il Solstizio d’Inverno intorno il 21 Giugno (solstizio d’estate per noi) perché è il punto di ritorno della luce, anche se poi la luce manca ancora per altri 2 mesi.
Allora, si mettono tutti i ghingheri ed i vari chef preparano dei banchetti con alimenti, ingredienti nascosti in fondo alle dispense e nelle scatole fuori dove tengono i cibi congelati( non hanno freezer, basta lasciar fuori le cose :D). Ogni anno provano superare la cena dell’anno prima.

Ed eccoci arrivato a cosa mangiano..perché è quello che interessa a noi dell’Abbecedario!
Mangiano di tutto…tutto quello che si possa inscatolare, congelare, seccare, liofilizzare. Le uova sono tenute a 4°C e durano 8 mesi, ogni settimana vengono girate come le miglior bottiglie di Prosecco. 😀
Ogni tanto arriva qualcosa di fresco (nella stagione estiva) ma fresco per modo di dire..considerate che sia raccolto, confezionato ed imbarcato settimane prima (solo via mare).
Ci sono anche alcune serre dove cresce qualche insalata, pomodoro, zucchina e erbe. Soprattutto per il fa bisogno invernale.
Non tanto, perché essendo un continente incontaminato e così deve rimanere alcuni semi sono severamente proibite introdurre, come le specie della famiglia delle Brassicaceae p.es.
Anche alcuni semi di erbe sono pure off limits come il prezzemolo p.es.
Ogni tanto parte qualche malattia ed allora bruciano tutto, serra compresa.
Queste piccole serre sono anche importanti per il benessere fisico e mentale per le persone che restano durante la stagione invernale.
Occuparsi delle piante al caldo e nella luce anche se artificiale, aiuta molto.
Alcuni alimenti non possono assolutamente uscire dalle basi, sono pollo, tacchino e uova. E’ stato scoperto degli anticorpi dell’avaria in alcuni pinguini che indica che sono stati esposti al virus. Ovviamente non si mangiano (più) pinguini, balene o foche come un tempo (quando non c’era altro).
Sul continente di vegetale ci sono solo alcuni licheni ed alghe che ovviamente non si mangiano.

La dieta Antarctica è ipercalorica, bruciano calorie che è un piacere. Infatti..è il posto perfetto per perdere peso.
L’aria rarefatta e la bassa umidità fa sì che ogni passo è una fatica, ogni movimento richiede notevole sforzo ed energia.
Quelli che lavorano fuori all’aperto possono introdurre dai 3000 ai 6000 calorie al giorno senza mettere su un grammo!
Generalmente la dieta giornaliera è di ca 2750 calorie (11500KJ). Il freddo rende affamati.
Qui potete vedere delle foto di ieri e oggi (quello che hanno trovato lasciato da Shackleton e Scott e l’interno delle basi oggi)
Nelle foto sotto vedete la razione per 20 giorni per una persona che lavora “sul campo”, cioè fuori.

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Non usano forni a gas, troppo infiammabile solo induzione che tra altro a queste altitudine (siamo sui 2800 mt) ci mette una vita cuocere.
Nelle basi i vari chef hanno il giorno libero la Domenica e qui entrate in gioco voi. 🙂

Cercate in fondo alla vostra dispensa..la scatola, il sacco di farina/cereali/legumi/fiocchi più remota, quella che non sapevate di avere, quella che non sapevate cosa farne…
Rovistate nel freezer e cercate quel pezzo di carne/pesce/verdura/frutta totalmente dimenticato..
Immaginate di dover preparare un piatto per quei ricercatori e scienziati che sono rimasti sulla base tutto l’inverno.
Può essere un piatto tradizionale di un qualsiasi dei 7 paesi “fondatori” aggiungendo la Spagna (la base scientifica dove siamo ospiti) o un qualsiasi piatto inventato da voi.
La cosa importante è che sia fatto con ingredienti secchi/inscatolati/congelati/liofilizzati.
P.es olio di oliva no ma burro/margarina sì perché si può congelare. Latticini no, ma latte in polvere si.
Qualche idea potete trovare qui, in questa raccolta che avevo fatto con alcune amiche per il Bicentenario della scatola di latta. 🙂

Ma per aiutarvi di più ho chiesto aiuto ad USAP (United States Antarctic Program), dove mi hanno risposto inviandomi il menu della settimana dal 11 al 18 Aprile, per aiutarvi e per darvi un’idea.

menu McMurdo station

Ed io cosa vi ho preparato? Sulla guida della Lonely Planet c’era scritto che mangiano quintalate di questi buzz bars, che non sono barrette come si possa pensare ma dei brownies. Brownies supercalorici per ogni evenienza. 🙂

Buzz Bars 

Buzz Bars
The recipe comes from The California Cookbook
I have added chocolate coated coffee beans on the top
Just melt ca 100gr of dark chocolate and the add a hand full of coffe beans. Stir and the let cool on parchment paper. Add the Choco-coffee-beans on the bars before baking them.
8 tablespoons (1 stick) unsalted butter, plus extra for pan
2 ounces unsweetened chocolate
2 tablespoons very strong espresso powder
1 tablespoon Kahlua
1 teaspoon vanilla
1 cup sugar
2 large eggs
2/3 cup flour
1/2 teaspoon baking powder
1/4 teaspoon kosher salt
2/3 cup chopped pecans, walnuts or pistachios

STEP 1
Heat the oven to 350 degrees. Butter a 9-inch-square baking dish.

STEP 2
Combine the stick of butter with the chocolate and espresso powder in the top of a double boiler or in a steel bowl set over simmering water in a pot. Heat, stirring often, until the butter and chocolate are melted. Remove from the heat and stir in the Kahlua, vanilla and sugar, mixing well. Let cool 5 minutes.

STEP 3
Stir the eggs into the batter until completely incorporated. Combine the flour, baking powder and salt and stir into the batter, mixing well. Stir in the nuts. Scrape the batter into the prepared pan.

STEP 4
Bake for about 25 minutes, until a toothpick inserted halfway between the edge and the center of the pan comes out clean. Do not overbake. Cool on a rack before cutting into bars.

Buzz Bars

Bene, adesso tocca a voi. Potete mandarmi le ricette da oggi fino a 3 Maggio. Basta aggiungere nome e link nei commenti sotto.
Se non riuscite commentare (ogni tanto WordPress fa i capricci) potete contattarmi in Fb o via mail: briiblog@gmail.com
Vi aspetto. 🙂

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Per saperne di più:
Antartide
SCAR

33 thoughts on “Greetings from Antarctica (it)

  1. roten2005

    Sono la prima a leggere il tuo post 🙂 E’ geniale Brii……spero di poterti regalare qualcosa! Ma chi me lo doveva dire a me che avrei incontrato persone così speciali!!!!! un abbraccio forte forte!!!!!

    Reply
  2. Morena

    Bellissimo post, ricco di notizie interessanti. Anch’io ho pensato di parlare degli esploratori e ho in mente una o due ricette che spero di riuscire a realizzare. Con questo freddo polare, ti mando un abbraccio caloroso 🙂

    Reply
  3. Marta Rinaldi

    Brii, begavano voce del verbo begare é troppo autoctono per un post cosí internazionale, se leggono dalla base li metti in difficoltá, metti qualcosa di piú international 🙂

    Reply
  4. cucinaincontroluce

    E’ un post bellissimo!!! Da sempre sono affascinata dalle zone artiche e dai ghiacci perenni e ora che ho la certezza che forse lì riuscirei a dimagrire… beh, mi hai conquistata!!! 🙂
    Insomma, l’ho divorato questo articolo (che è ben più di un post), anche ridacchiando perché ogni tanto hai delle espressioni che mi fanno morire (buio buissimo…. bellissima!) e che rendono la lettura ancor più gradevole: ho sempre amato l’arte di arrangiarsi e meglio di questa delle zone inospitali non ce n’è.
    Un bacio Brii!!!!

    Reply
  5. Terry

    Wow che post fantastico! …hai studiato alla grande! Ho letto tutto d’un fiato affascinata e conquistata nel scoprire sempre più dettagli di un paese così lontano e sconosciuto! Grande Brii… grazie x i consigli su cosa e con cosa cucinare… e poi abbiamo anche il menù… hai anche scritto a loro! Smack… insuperabile! 🙂 nn mancherò…la mia cambusa ha bisogno di esser rispolverata 😉

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  6. Simona

    Bravissima, Brii! Ti ci vedo tra i pinguini imperatore 😉 La figlia di un’amica di Robert ha passato un anno intero a McMurdo. Nel mio post condividero’ alcune cose che le ho sentito raccontare. E una nostra amica che ha girato il mondo mi ha detto che l’Antardide e’ il posto piu’ bello che lei abbia mai visitato. Il mio problema principale (a parte il freddo) e’ il lungo viaggio in nave per arrivarci.

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  9. Terry

    Ciao tesoro!
    Se tutto va bene oggi combino una ricettina tutta scatole per te… intanto, visto che anche con le altre tappe condividiamo vecchie ricette, se del paese interessato, io ti unisco delle mie vecchie idee perfette al caso…
    questa pasta con tonno e olive taggiasche dove anche il sugo è quello in tubo 😉 …l’avevo fatta per una mia amica che purtroppo è mancata e per me ora ha un valore ancor più speciale 🙂

    La pasta della Marta

    poi sempre con il tonno in scatola… un super polpettone… in pieno stile anni 80

    Polpettone di tonno e patate all’erba cipollina – Tuna loaf with potatoes and chive

    e poi questa pasta veloce con cose secche… noci e semi di papavero e niente olio… solo buon burro 😉

    Fettuccine con semi di papavero e noci

    ad ogni post ho messo info e logo 😉

    ora vedo di tirar fuori scatole e vasetti e di combinar qualcosa di nuovo 😉
    bacissimi

    Reply
  10. Pingback: Taco seasoning – Viaggiare come mangiare

  11. Cristina

    Ciao Brii e bella domenica di sole
    Io quasi quasi stavo per perdere “la corriera ” per l’Antarctica :-)) mi sono ricordato e in fretta ho aggiunto due ricette nuove nel mio blog, quindi per questo viaggio la lasagna di pesce in scattola http://lacucinadicrista.blogspot.it/2015/05/lasagna-di-pesce-in-antarctica-con.html e la torta diplomatica romena cosi come si faceva “ai miei tempi” nei lontanissimi anni ’80 http://lacucinadicrista.blogspot.it/2015/05/tort-diplomat-torta-diplomatica-romena.html. Se posso vorrei aggiungere anche delle ricette già pubblicate :
    http://lacucinadicrista.blogspot.it/2012/12/fasole-cu-afumatura-1-decembrie-ziua.html
    http://lacucinadicrista.blogspot.it/2008/11/salam-de-biscuiti-salame-di-biscotti.html
    baci baci

    Reply
  12. Pingback: pudding al latte evaporato e pesche sciroppate – Viaggiare come mangiare

  13. Pingback: Birchermüesli – Viaggiare come mangiare

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